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HOMEPAGE dall'agenzia di stampa ASCA "VENETO/MOBBING: SILVESTRIN, PREVENZIONE CON CONSIGLIERA FIDUCIA "
Dall'Agenzia di Stampa ADN KRONS "Allarme baby-bulli:1 su2 da grande sarà un criminale. Violenza record alle elementari"


ultimo aggiornamento: 24.10.09
Questo sito nasce con l'intento di mettere in rete la mia esperienza di responsabile dello sportello di ascolto del comitato paritetico per il fenomeno del mobbing della regione marche ed è a disposizione di quanti si occupano a vario titolo (psicologici, assistenti sociali. sindacalisti, responsabili delle risorse umane di enti pubblici o privati medici del lavoro responsabili RLS, Datori di Lavoro )del disagio lavorativo all'interno dei luoghi di lavoro.Altresì puo' essere un strumento di approfondimento su queste tematiche per studenti universitari e di quanti, e non sono pochi, si trovano a vivere sulla propria pelle situazioni di disagio lavorativo.
VENETO/MOBBING: SILVESTRIN, PREVENZIONE CON CONSIGLIERA FIDUCIA


(ASCA) - Venezia, 20 ott - Il mobbing e il disagio delle lavoratrici e dei lavoratori nei luoghi di lavoro sono temi di stretta attualita' constatato che qualche giorno fa e' stato approvato il decreto legislativo voluto dal ministro della Funzione Pubblica Brunetta. La Regione Veneto ha focalizzato da tempo l'azione di prevenzione basandosi su un codice di comportamento per la tutela della dignita' delle lavoratrici e dei lavoratori dell'ente (realizzato dal Comitato Paritetico sul fenomeno del mobbing della Regione Veneto) e sull'attivita' della Consigliere di Fiducia, nominata nei mesi scorsi dalla Giunta veneta. Se ne e' parlato oggi a Venezia, alla Scuola Grande di S. Giovanni Evangelista, nel corso di un convegno al quale e' intervenuto l'Assessore regionale al personale e agli enti locali Flavio Silvestrin. L'incontro, che ha visto la partecipazione di una numerosa rappresentanza di lavoratrici e lavoratori e di dirigenti della Regione, aveva come titolo: ''Mobbing: sensibilizzazione e prevenzione per il benessere lavorativo in Regione Veneto''. ''La Regione Veneto - ha ricordato Silvestrin- sta rafforzando la prevenzione che e' fondamentale per evitare l'insorgere di disagi, di insoddisfazione e/o di stress lavorativo, che ricadono negativamente sul benessere e la serenita' nel lavoro, prima che essi degenerino ed assumano carattere problematico o addirittura patologico - si pensi al fenomeno, appunto, del mobbing nei suoi diversi risvolti (giuridici, clinici, sociali). Tutto questo pesa anche sull'organizzazione del lavoro e, conseguentemente, sull'erogazione di risposte efficaci che la pubblica amministrazione deve ai propri cittadini''.
Allarme baby-bulli:1 su2 da grande sarà un criminale. Violenza record alle elementari

Milano - (Adnkronos Salute/Ign) - Gli esperti: la metà di coloro che da piccoli malmenavano i coetanei da adulto avrà la fedina penale sporca e condanne alle spalle. In aumento l'aggressività anche fra le ragazze (VIDEO). Un bambino su 4 subisce atti di bullismo dai coetanei. Solo una minoranza chiede aiuto a un adulto

Da piccoli rubavano i cellulari ai compagni di classe, erano leader di babygang metropolitane, malmenavano i coetanei più deboli. Da grandi fanno sul serio: fedina penale sporca e almeno tre condanne alle spalle. Piccoli bulli crescono. E si trasformano nei criminali di domani. Succede a un 'enfant terrible' su due. A lanciare l'allarme sono i medici del Fatebenefratelli di Milano che ogni giorno entrano in contatto con adolescenti 'segnati' dal bullismo: Luca Bernardo, direttore del Dipartimento materno-infantile, e Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di neuroscienze.


"Se non si corregge la rotta il destino di questi 'baby-predatori' è inevitabilmente quello di finire nelle maglie della criminalità", avvertono durante la presentazione del primo congresso nazionale sul bullismo, promosso dal ministero dell'Istruzione, università e ricerca e in programma domani e sabato nel capoluogo lombardo. L'equazione trova conferma nei numeri della Procura di Milano, diffusi oggi durante l'incontro, che parlano di un 47% di ex bulli che, a distanza di 24 anni dalle violente scorribande scolastiche o dalla militanza in baby gang, hanno continuato ad arricchire il loro curriculum criminale con condanne penali della magistratura ordinaria. Ne hanno alle spalle almeno tre, a testimoniare la serialità dei reati.

Teenager violenti, impulsivi, stregati dal rischio. Predatori moderni, li definiscono i camici bianchi dell'ospedale lombardo: fiutano la paura, la debolezza e l'isolamento e "scelgono con cura le loro vittime ideali, proprio a seconda dei segnali che queste mandano. Poi sferrano l'attacco. Con ferocia, indifferenza e totale assenza di sentimenti. Sono giovani che rischiano di perdersi, ad alto rischio criminalità", avverte Bernardo.

Il fenomeno è preoccupante, proseguono gli esperti, ha i contorni dell'emergenza. "Più si va avanti più si intensificano i casi di gang giovanili, furti, abuso di alcol e droga fra gli adolescenti", sottolinea Mencacci. Tutte espressioni di un disagio più grande, la punta dell'iceberg. "Non esistono buoni e cattivi - conferma Bernardo - esistono solo grandi fragilità". E l'età di esordio nel mondo del bullismo, della trasgressione, dello sballo scende vertiginosamente. Hanno fretta di crescere i ragazzi di oggi e cominciano a fumare o a stordirsi con drink e droghe anche dai 12 anni in poi.

A sorpresa le scuole a tasso record di bullismo si rivelano le elementari, dove circa il 28% degli alunni rimane coinvolto in fenomeni di aggressività e violenza, sia in qualità di vittima che di carnefice. In Italia si è bulli già a 7-8 anni, ancora più che a 16, spiegano i due specialisti, che puntano il dito contro "bevande eccitanti a base di caffeina e merendine", prodotti che, se consumati in grande quantità, hanno effetti simili, in piccolo, alle classiche 'droghe'.

Ma non ci sono solo ragazzi ansiosi di diventare 'capi' che si fanno largo a colpi di minacce e violenze, anche le ragazze si fanno sempre più aggressive e inclini a ricorrere alle mani, avverte Bernardo. Un cambiamento che fa paura: "Prima il loro era accanimento psicologico: con cattiverie e pettegolezzi puntavano a creare il vuoto intorno alla coetanea presa di mira. Oggi invece non esitano a picchiare. L'aggressione è diventata fisica e brutale come quella dei maschi" e la forbice tra maschi e femmine si sta riducendo.

"E a poco serve intervenire con i divieti - prosegue Bernardo - L'unica vera cura è la prevenzione". E il gioco di squadra fra medici, istituzioni, famiglie. I livelli di guardia devono essere al massimo, a cominciare dalle scuole, luoghi privilegiati dai bulli per i loro 'crimini', sottolineano gli esperti.

"Vogliamo coinvolgere tutti: insegnanti, presidi. A parte gli atti di prepotenza sui compagni, capita sempre più spesso che i ragazzi facciano uso di droghe o alcol. I campanelli d'allarme sono tanti. Non si può far finta di niente quando un 16enne dorme su un banco tre giorni su 4".

Il medico chiama a rapporto anche le famiglie: "Spesso sono assenti, non ascoltano i figli, tendono a minimizzare. E invece devono impegnarsi in prima persona. Il nostro obiettivo è restituire questi giovani alla società, vogliamo che i nostri ragazzi tornino ad essere sani". In questa direzione lavora la Commissione nazionale per la prevenzione del disagio e del bullismo, istituita dal ministro dell'Istruzione, università e ricerca Mariastella Gelmini e presieduta proprio da Bernardo, con Mencacci vicepresidente.