TITOLO
ATTIVITA' DEL COMITATO
ATTIVITA’ DEL COMITATO PARITETICO SUL FENOMENO DEL MOBBING DELLA REGIONE MARCHE DAL 2004 AL 2008

Anno 2004
Istituzione Comitato Paritetico sul fenomeno del mobbing ai sensi dell’art 8 del CCNL dei dipendenti degli Enti Locali

Anno 2005
- Approvazione di un regolamento per il funzionamento del Comitato.
- N. 1 corso di formazione n. 16 ore indirizzato ai Componenti del Comitato per il Mobbing ed a quelli delle P.O. per acquisire una conoscenza multidisciplinare del fenomeno mobbing in chiave preventiva realizzato dalla Scuola di Formazione della P.A.
- Delibera di adozione del “Codice Etico per la tutela e la dignità dei lavoratori della Giunta regionale” da parte della Giunta Regione Marche su proposta del Comitato paritetico sul fenomeno del mobbing.
- N. 1 corso di n. 50 ore di formazione, rivolto ai componenti dei comitati sul mobbing e delle pari opportunità per “Attività formativa propedeutica all’attivazione di uno sportello di ascolto in tema di mobbing”, organizzato dalla Scuola di formazione della P.A. regionale,
- Approvazione del regolamento dello “sportello di ascolto”
- Costituzione ed attivazione di una biblioteca monotematica sul mobbing per il personale regionale.

Anno 2006

- Distribuzione a tutti i dipendenti della Regione Marche di n.1 copia del Codice Etico e n. 1 copia del Manuale “Violenza psicologica sul lavoro- Accrescere la consapevolezza” a cura del Dr. Renato Gilioli della Clinica del lavoro “Luigi Devoto” di Milano e pubblicato dalla Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) , realizzato dal Consorzio ISPESL/ICP per il Centro di Collaborazione con l’OMS per la Medicina del Lavoro e l’Igiene industriale di Milano.
- su richiesta del Comitato realizzazione di n. 1 corso sulla informazione mobbing indirizzato ai Dirigenti della Giunta Regione Marche.
- Attivazione dello “sportello di ascolto” presso la struttura dell’Informa donna – Informa giovani Ancona Corso Stamina 55
N. 4 Seminari (Incontri-Confronti) sul benessere lavorativo:
- Il Mal d’ufficio: riconoscere e gestire lo stress lavorativo
- I disturbi muscolo-scheletrici di natura lavorativa
- Il conflitto nei gruppi di lavoro
- Dalla famiglia al lavoro: dove si nasconde la salute psicologica?

Anno 2007

- Concluso un corso di informazione e valutazione sui rischi psico sociali, organizzato in collaborazione tra Datore di Lavoro, Comitato Paritetico per il fenomeno del Mobbing e la Scuola Regionale di Formazione della Pubblica Amministrazione , a cui hanno partecipatati circa il 60% dei lavoratori della Giunta e del Consiglio Regionale . Il corso ha previsto una fase di sensibilizzazione consistente in una giornata d’aula sul tema dei rischi psico sociali ed un’indagine mirante a valutare l’estensione del rischio mobbing presso l’amministrazione.

ANNO 2008

-Gennaio – istituzione nuovo comitato Giunta – Consiglio - Dirigenti
- Aprile - Convegno organizzato per la presentazione dei risultati dell’indagine sui rischi psicosociali dall’Assessorato alle Pari Opportunità e dal Comitato
Paritetico sul fenomeno del Mobbing ” Rischi psicosociali nei luoghi di lavoro: valutare prevenire e contrastare il fenomeno del mobbing – L’esperienza della Regione Marche”

- CONTATTI

Presidente Comitato mobbing: dott.ssa Attilia Giorgetti: Tel. 071 806 2206; email: attilia.giorgetti@regione.marche.it

Responsabile sportello ascolto Comitato mobbing: dott. Gabriele Cinti: Tel. 071 50107356; il giovedì 071 2071532; email: gabriele.cinti@regione.marche.it

Responsabile biblioteca: dott.ssa Gabriella Sabbatini; Tel. 071 806 3839 - 8063733; email: gabriella.sabbatini@regione.marche.it

Consigliere di fiducia: dott. Marcello Croci; Tel. 071 2071532 (il giovedì); email: marcello_croci@libero.it

Consulente psicologo: dott. Cristian Balducci; Tel. 071 2071532 (il giovedì); email: balduccic@hotmail.com

SITO WEB: www.pariopportunita.regione.marche.it





Assessorato alle Pari Opportunità – Comitato Paritetico sul fenomeno del Mobbing Corso Garibaldi 111 55 60122 Ancona
Codice Etico per la tutela e la dignità dei lavoratori della Giunta regionale” approvato da parte della Giunta Regione Marche su proposta del Comitato paritetico sul fenomeno del mobbing.
PROGETTO SUI RISCHI PSICO SOCIALI
GIUNTA REGIONE MARCHE

Comitato paritetico sul fenomeno del Mobbing
In collaborazione con il
Datore di Lavoro della Giunta Regione Marche:

Proposta di progetto informativo e di indagine sui rischi occupazionali psicosociali ed in particolare sul rischio mobbing rivolto ai lavoratori della Giunta Regione Marche

Dott. Cristian Balducci 1° ottobre 2006

Proposta di progetto informativo e di indagine sui rischi occupazionali psicosociali ed in particolare sul rischio mobbing rivolto ai lavoratori della Giunta Regione Marche

- Visto il D. Lgs. n. 626/1994 e successive modificazioni, ed in particolare l’art. 3, comma 1a, riguardante la valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza; l’art. 4, commi 2a, b, riguardanti la relazione sulla valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza durante il lavoro e l’individuazione delle misure di prevenzione e di protezione; l’art. 9, commi 2a, b, riguardanti la trasmissione di informazioni da parte del datore di lavoro al servizio di prevenzione e protezione sulla natura dei rischi e l'organizzazione del lavoro, la programmazione e l'attuazione delle misure preventive e protettive; gli art. 21 e 22 riguardanti l’informazione e la formazione dei lavoratori in materia di sicurezza e salute sul lavoro;
- Vista la Risoluzione del Parlamento Europeo sul mobbing sul posto di lavoro [A5-0283/2001 (2001/2339(INI)] ed in particolare il punto A sulla diffusione del fenomeno; il punto C sulle conseguenze del fenomeno in termini di stress e patologie correlate; il punto F sulle cause organizzative del mobbing; il punto 12 sulla diffusione di informazioni sul fenomeno; i punti 14 e 15 sulla necessità di studi approfonditi sul mobbing e il punto 22 sulle responsabilità del datore di lavoro;
- Visto il Libro Verde della Commissione delle Comunità Europee del 14 ottobre 2005: Migliorare la salute mentale della popolazione. Verso una strategia sulla salute mentale per l’Unione Europea; ed in particolare il punto 6.1.1: Promuovere la salute mentale dei lavoratori;
- Visto il D. Lgs n. 216/2003: Attuazione della direttiva 2000/78/CE per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro, ed in particolare l’art. 2 riguardante la nozione di discriminazione;
- Visti i CCNL del personale e della dirigenza del comparto dell’area Regioni e Autonomie Locali, quadriennio normativo 2002-2005 e biennio economico 2002-2003, ed in particolare l’art. 8 riguardante il Comitato paritetico sul fenomeno mobbing ed i seguenti commi 3a, b, c, sulla raccolta di dati relativi all’aspetto quali/quantitativo del fenomeno, sull’individuazione delle cause e la formulazione di proposte in ordine alla prevenzione e al contrasto del fenomeno;
- Vista la direttiva del Ministro della funzione pubblica del 24 marzo 2004, riguardante le misure finalizzate al miglioramento del benessere organizzativo nelle Pubbliche Amministrazioni;
- Visto il Codice Etico per la tutela della dignità dei lavoratori della Giunta Regionale;
- Considerato che l’ultima rilevazione sulle condizioni psicosociali tra i lavoratori della Giunta della Regione Marche risale al febbraio-maggio 2002;

Si ritiene necessario avviare un progetto informativo in tema di rischi occupazionali psicosociali ed in particolare di rischio mobbing rivolto ai lavoratori dell’Ente, progetto che preveda una fase di indagine ai fini di monitoraggio/valutazione, la quale permetta di individuare eventuali situazioni di rischio e, successivamente, proporre appropriate azioni di prevenzione e protezione della salute indirizzate sia a singoli lavoratori che ai Servizi e/o gruppi occupazionali interessati.
La parte informativa del progetto consisterà di 3 ore di incontro in aula con esperti in materia di rischi psicosociali e mobbing individuati dalla Scuola di Formazione del personale regionale. Durante tale incontro si provvederà, in linea con quanto richiesto dall’art. 21 del D. Lgs. 626/1994, ad accrescere la consapevolezza in tema di disagio lavorativo e mobbing con il duplice obiettivo di rendere i lavoratori capaci di:
- discriminare le forme di disagio inscindibilmente legate alla vita in un’ organizzazione lavorativa complessa da quelle disfunzionali, sia per l’individuo che per l’organizzazione, che caratterizzano il mobbing,
- riconoscere le manifestazioni fisiche, emotive, cognitive e comportamentali dello stress associato al comune disagio lavorativo, alcune delle quali (ad es. ansia, rabbia, aggressività) rendono i lavoratori maggiormente soggetti a mettere in atto condotte ostili nei confronti degli altri (colleghi, superiori o collaboratori), aumentando la probabilità di essere coinvolti in conflitti che possono degenerare in episodi di mobbing (Figura 1, pag. successiva);
Nello stesso incontro si provvederà ad illustrare le caratteristiche e lo strumento della successiva indagine di valutazione dei rischi che vedrà coinvolti gli stessi lavoratori partecipanti.
L’indagine di valutazione dei rischi potrà prevedere una fase di follow-up a 18-24 mesi, consistente nella nuova somministrazione di una versione ridotta dello strumento al fine di una valutazione dell’effetto di eventuali interventi effettuati o cambiamenti intercorsi nelle condizioni organizzative sui livelli di esposizione dei lavoratori a situazioni di rischio.
Questa procedura, che consentirà di formare una base dati sui fattori psicosociali del lavoro specifica per il contesto lavorativo della Giunta Regionale, con possibilità di monitoraggio e confronto longitudinale, permetterà di individuare situazioni di rischio psicosociale ed in particolare di rischio mobbing e di proporre, a livello organizzativo, soluzioni preventive mirate tagliate sulle problematiche dei singoli Servizi e/o categorie occupazionali. Tale modo di procedere è lo standard per ciò che concerne la valutazione dei rischi psicosociali nei luoghi di lavoro (Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro, 2000; 2003 ).

L’indagine sarà seguita nelle sue diverse fasi dai membri del Comitato paritetico sul fenomeno mobbing e da consulenti esterni dello stesso e del Datore di Lavoro per ciò che concerne i rischi occupazionali psicosociali. Il gruppo di ricerca si avvarrà della supervisione scientifica del Dipartimento di Scienze della Cognizione e della Formazione dell’Università degli Studi di Trento (da qui in avanti Dipartimento di Scienze della Cognizione; http://discof.unitn.it/index_def.htm), nelle persone del Prof. Franco Fraccaroli e di suoi collaboratori, con alcuni dei quali sussistono già rapporti di collaborazione per progetti svolti sulle stesse aree tematiche. Con il suddetto Dipartimento si prevede di attivare uno specifico accordo di programma.

Piano di massima delle attività
Il presente progetto si suddivide nelle seguenti fasi operative.
Prima fase
Il progetto prevede una prima fase dedicata allo sviluppo dello strumento di rilevazione, ossia del questionario strutturato per la valutazione dei rischi psicosociali e dei fattori di essi esplicativi. Il questionario sarà costituito da circa 130-150 quesiti a risposta prevalentemente multipla che andranno ad indagare aspetti riguardanti il lavoro e l’organizzazione dello stesso, determinate condizioni extralavorative e caratteristiche di personalità (Figura 1), dato che è spesso l’interazione di questi fattori che contribuisce a porre l’individuo in situazione di rischio psicosociale. Saranno ovviamente inclusi, come principali misure dipendenti, strumenti atti a valutare il rischio mobbing ed i livelli di distress riportati dal lavoratore. Questo mix di variabili dovrebbe consentire di individuare con una certa attendibilità sia i lavoratori in situazione di rischio che i fattori esplicativi dello stesso.
Il questionario sarà sviluppato da personale del Dipartimento di Scienze della Cognizione con la collaborazione dei membri del Comitato mobbing della Giunta regionale. Nella costruzione dello strumento si terrà conto del questionario utilizzato nella precedente indagine in tema di benessere organizzativo e mobbing tra i lavoratori della Giunta regionale – progetto: “Le persone e il Lavoro” – includendo un insieme di quesiti ricavati dallo stesso, anche al fine di operare un confronto tra i dati allora emersi e gli attuali su alcune dimensioni ritenute di particolare interesse applicativo.
Nella presente indagine si prevede anche di includere, con la collaborazione del Servizio Personale/Risorse Umane della Giunta regionale ed il consenso dei lavoratori partecipanti, una misura delle assenze per malattia registrate nell’anno precedente alla rilevazione, essendo queste indicatori importanti per ciò che concerne i rischi psicosociali.
Una volta sviluppato il questionario si provvederà ad effettuare uno studio pilota dello stesso, ossia a somministrarlo a 12-15 lavoratori dei diversi Servizi della Giunta Regionale. A ciò farà seguito un focus-group con gli stessi lavoratori condotto da membri del Comitato mobbing e collaboratori/consulenti esterni dello stesso, onde poter raccogliere valutazioni ed impressioni dei partecipanti riguardo alla bontà ed appropriatezza dello strumento ed eventualmente apportare i dovuti correttivi. Ai partecipanti al focus-group verrà chiesto di rivestire il ruolo di facilitatori dell’indagine nei diversi Servizi, ossia di collaborare con il gruppo di ricerca in particolare alle fasi di somministrazione e raccolta dei questionari. Al termine di questa fase si conta di avere uno strumento di rilevazione pronto per la somministrazione.
Per questa fase si prevede un tempo necessario di un mese e mezzo.
Riepilogo delle attività caratterizzanti la prima fase:
I. Sviluppo del questionario di rilevazione (130-150 quesiti a risposta multipla) [attività svolta da personale del Dipartimento di Scienze della Cognizione];
II. Studio pilota del questionario di rilevazione su 12-15 lavoratori volontari della Giunta regionale [attività svolta da membri o consulenti del Comitato mobbing in collaborazione con personale del Dipartimento di Scienze della Cognizione];
III. Focus-group con i 12-15 lavoratori sottopostisi allo studio pilota del questionario [attività svolta da membri o consulenti del Comitato mobbing con personale del Dipartimento di Scienze della Cognizione];
IV. Finalizzazione del questionario di rilevazione [attività svolta da personale del Dipartimento di Scienze della Cognizione].
Seconda fase
La seconda fase prevede l’effettuazione della giornata informativa in materia di disagio lavorativo e mobbing al fine di accrescere la consapevolezza dei lavoratori della Giunta Regionale su queste tematiche ed assolvere a quanto richiesto dal D. Lgs. 626/1994 per ciò che concerne l’informazione dei lavoratori sui rischi emergenti ed in particolare sul rischio mobbing. Visto il carattere meramente informativo dell’iniziativa, si potranno comporre aule con un elevato numero di partecipanti (fino a 50-60). Nelle tre ore informative verranno descritte le caratteristiche salienti del mobbing ed in particolare quelle che lo rendono fenomeno differenziabile dal semplice disagio lavorativo. Verranno inoltre discusse le comuni manifestazioni del distress lavorativo (ansia, rabbia, aggressività, ecc.), sensibilizzando i lavoratori, in ottica preventiva, sulle dinamiche che rendono queste fattori di rischio per lo sviluppo di conflitti interpersonali che possono degenerare in episodi di mobbing. Nella parte finale della giornata informativa verrà inoltre presentata l’indagine di valutazione dei rischi psicosociali e del mobbing alla quale i lavoratori dovranno prendere parte. Con riguardo alla compilazione del questionario, quando tutti i lavoratori di un determinato Servizio avranno partecipato alla giornata informativa questo verrà inviato per mezzo della posta elettronica (nel caso di lavoratori non in grado di utilizzare questo strumento o per quelli sprovvisti di pc, il questionario verrà consegnato a mano in versione cartacea). Con i dirigenti dei diversi servizi verrà successivamente fissata una giornata per la compilazione del questionario (tempo richiesto circa 45 minuti), giornata nella quale 2-4 tutor scelti tra i membri del Comitato paritetico sul mobbing e tra i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza saranno presenti nel Servizio per eventuale attività di assistenza ai lavoratori che compileranno il questionario e per raccogliere il materiale a compilazione terminata. La compilazione dovrà avvenire nell’arco di due settimane dal termine della giornata informativa. In alternativa a questa modalità di raccolta dei dati, si potrà prevedere la compilazione del questionario durante la giornata d’aula informativa in tema di rischi psicosociali e mobbing.

Considerando tre giornate d’aula settimanali con aule da 50 partecipanti, per un numero complessivo di 1500 lavoratori, per questa fase si prevede un tempo necessario di 3 mesi. Considerando invece 4 giornate d’aula settimanali si prevede un tempo necessario di 2 mesi e mezzo.
Riepilogo delle attività caratterizzanti la seconda fase:
V. Giornata informativa in tema di rischi psicosociali e mobbing, con conclusione dedicata alla presentazione dell’indagine di valutazione del rischio [attività svolta da docenti scelti dalla Scuola di Formazione del Personale Regionale e da membri del Comitato mobbing per ciò che concerne l’illustrazione della successiva indagine];
VI. Compilazione del questionario di valutazione dei rischi psicosociali in una giornata concordata con i dirigenti ed i lavoratori dei diversi servizi [attività svolta da membri del Comitato mobbing].
Terza fase
La terza fase consiste nell’informatizzazione dei dati. I compiti relativi a questa fase saranno svolti al Dipartimento di Scienze della Cognizione, con sede a Rovereto (TN). I questionari saranno trasportati a Rovereto dal personale del dipartimento che avrà collaborato alle fasi precedenti della ricerca. I questionari saranno controllati per eventuali inconsistenze nelle risposte ed inseriti su supporto informatico ai fini delle elaborazioni statistiche. Saranno poi effettuati controlli a campione per vagliare la rispondenza dei dati immessi con quelli raccolti e successivamente sarà effettuata la pulizia dei dati. Al termine di questa fase il personale del Dipartimento di Scienze della Cognizione provvederà a consegnare al Presidente del Comitato mobbing regionale ed al responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione copia del database costruito. Per questa fase si prevede un tempo necessario di tre mesi. Nel caso di compilazione del questionario online potrà essere fornito al dipartimento di Scienze della Cognizione il database preventivamente costituito, accorciando ad un mese il tempo necessario per questa fase.
Riepilogo delle attività caratterizzanti la terza fase:
VII. Trasporto questionari a Rovereto [attività svolta da personale del Dipartimento di Scienze della Cognizione];
VIII. Controllo dei questionari [attività svolta da personale del Dipartimento di Scienze della Cognizione];
IX. Immissione dei questionari su database [attività svolta da personale del Dipartimento di Scienze della Cognizione];
X. Controllo a campione della bontà dell’immissione [attività svolta da personale del Dipartimento di Scienze della Cognizione];
XI. Pulizia dei dati [attività svolta da personale del Dipartimento di Scienze della Cognizione];
XII. Consegna di una copia del database al Presidente del Comitato mobbing regionale [attività svolta da personale del Dipartimento di Scienze della Cognizione].
Quarta fase
La quarta fase consiste nell’analisi dei dati. Anche i compiti relativi a questa fase saranno svolti al Dipartimento di Scienze della Cognizione. L’analisi dei dati sarà condotta da personale del Dipartimento di Scienze della Cognizione sotto la supervisione scientifica del Prof. Franco Fraccaroli. L’analisi sarà condotta in modo tale da individuare le situazioni di rischio psicosociale ed in particolare di rischio mobbing per singolo Servizio dell’Ente e categoria occupazionale. Inoltre verrà data attenzione all’identificazione dei fattori (carico di lavoro, supporto sociale ricevuto, precarietà, ecc.) esplicativi di tali rischi. Primo risultato dell’analisi dei dati sarà la costruzione di una tabella in cui siano evidenziati i diversi livelli (o zone) di rischio per ogni Servizio dell’Ente e categoria occupazionale. In questa tabella, che sarà inviata in versione semplificata ai lavoratori che avranno partecipato all’indagine attraverso la posta elettronica e/o divulgata in versione cartacea dal Comitato mobbing e dal Servizio di Prevenzione e Protezione, verranno riportati i codici dei questionari (preventivamente assegnati) che corrispondono ai lavoratori in situazione di elevato rischio psicosociale o rischio mobbing – lavoratori in zona rossa di rischio. Nessuno potrà identificare il nome del lavoratore dal codice identificativo del questionario, se non il lavoratore stesso possessore del codice. La divulgazione dei codici in zona rossa di rischio sarà accompagnata dall’invito per i possessori a contattare il Comitato mobbing per un colloquio personale di approfondimento con il Consigliere di fiducia ed uno psicologo, colloquio durante il quale verrà offerta consulenza individuale ed eventuale supporto psicosociale. Successivamente tali lavoratori potranno essere invitati a prendere parte ad un percorso formativo mirato di gestione dello stress della durata di otto sessioni settimanali di un’ora circa ciascuna, durante il quale verranno addestrati ad utilizzare delle semplici tecniche di stress management in grado di alleviare il disagio accumulato e così far fronte alla situazione di rischio vissuta ed evitare delle ripercussioni più serie sulla salute (malattia mentale, disturbi cardiocircolatori e gastrointestinali, ecc.). I docenti per tale corso saranno individuati dalla Scuola di Formazione del Personale Regionale. Qualora il rischio fosse associato a problematiche personali o extralavorative, il lavoratore verrà anche incentivato ad utilizzare risorse esterne all’Ente presenti sul territorio.
Al termine dell’analisi dei dati i questionari cartacei saranno restituiti al Presidente del Comitato mobbing regionale.
Per la fase di analisi dei dati si prevede un tempo necessario di due mesi. Relativamente alla fase successiva riguardante il colloquio dei lavoratori in situazione di rischio con il Consigliere di fiducia e lo psicologo, colloqui su base volontaria (si ricorda a tale proposito che secondo l’art 5 del D. Lgs 626/1994: Ciascun lavoratore deve prendersi cura della propria sicurezza e della propria salute […] conformemente alla sua formazione ed alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro), e l’eventuale addestramento in tema di gestione dello stress, questi potranno andare avanti parallelamente all’analisi dei dati, iniziando già il mese successivo all’avvio di questa per una durata approssimativa di quattro mesi.
Riepilogo delle attività caratterizzanti la quarta fase:
XIII. Analisi dei dati [attività svolta da personale del Dipartimento di Scienze della Cognizione];
XIV. Elaborazione di una tabella con le situazioni in zona rossa di rischio ed i relativi codici a circa 15 gg. dall’avvio dell’analisi dei dati [attività svolta da personale del Dipartimento di Scienze della Cognizione].
XV. Ascolto dei lavoratori in situazione accertata di rischio da parte del Consigliere di fiducia e di uno psicologo consulente del Comitato mobbing ai fini di un approfondimento della situazione e successivo avvio del corso in tema di gestione dello stress [attività a cura del Comitato mobbing].
XVI. Consegna dei questionari cartacei al Presidente del Comitato mobbing regionale [attività svolta da personale del Dipartimento di Scienze della Cognizione].
Quinta fase
La quinta fase consiste in un seminario/convegno divulgativo sul lavoro fatto ed i risultati emersi e nella stesura del report finale della ricerca. Il seminario potrà essere organizzato già al termine della precedente fase di analisi dei dati. Il seminario si svolgerà ad Ancona e prevedrà la partecipazione del personale del Dipartimento di Scienze della Cognizione che si è occupato dell’inserimento e dell’analisi dei dati e del Prof. Franco Fraccaroli, oltre che di eventuali altri relatori individuati in collaborazione con il Comitato mobbing ed il responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione. Per ciò che concerne il report, esso sarà un elaborato di circa 50/70 pagine e consisterà nell’esposizione e la discussione dei risultati emersi dall’indagine (situazioni e tipologia del rischio e fattori esplicativi), analiticamente descritti per ogni Servizio della struttura regionale e categoria occupazionale. Il report potrà avere la funzione di valutazione dei rischi psicosociali (art. 3 del D. Lgs. 626/1994) e potrà essere presentato in riunioni informali tra membri e consulenti del Comitato mobbing (compreso il Consigliere di fiducia) e singoli dirigenti, ai fini di una riflessione più approfondita sui risultati e su possibili ipotesi di intervento e cambiamento; le quali, in linea con quanto previsto dal D. Lgs. 626/1994 e dai CCNL del personale e della dirigenza delle Regioni e delle Autonomie Locali potranno anche prevedere specifiche iniziative di formazione ed informazione dei lavoratori e dei dirigenti. Per questa fase si prevede un tempo necessario di due mesi.
Riepilogo attività caratterizzanti la quinta fase:
XVII. A) Organizzazione seminario/convegno divulgativo ad Ancona sui risultati emersi dall’indagine [attività svolta da membri o consulenti del Comitato mobbing]; B) Relazione tecnica a tale seminario/convegno sui risultati emersi [attività svolta da personale del Dipartimento di Scienze della Cognizione];
XVIII. Stesura del report dell’indagine [attività svolta da personale del Dipartimento di Scienze della Cognizione];
XIX. Consegna di copie del report alle diverse parti interessate (ad es. responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, Datore di Lavoro, dirigenti, rappresentanti dei lavoratori, ecc.) [attività svolta da membri o consulenti del Comitato mobbing];
XX. Tavole rotonde individualizzate per ogni Servizio tra dirigente e membri e consulenti del Comitato mobbing e rappresentanti e/o responsabile del Servizio di prevenzione e protezione sui risultati emersi, con eventuale individuazione di ipotesi di intervento/cambiamento.
Il lavoro si concluderà con la programmazione della fase di follow-up dell’indagine (ossia della successiva valutazione dei rischi) a 18/24 mesi di distanza, ai fini di una valutazione delle ricadute organizzative degli interventi nel frattempo effettuati, dando così avvio ad un’ attività di monitoraggio periodico delle condizioni di lavoro, secondo quanto richiesto dal D. Lgs. 626/1994 e dai CCNL dei dirigenti e del personale del comparto delle Regioni e delle Autonomie Locali.